LILITH, Inconscio e Punto di Liberazione

L’olismo si sta espandendo sempre di più, portando con sé pratiche e conoscenze che sono ormai alla portata di tutti. Ma cosa significa veramente olistico? La scienza del tutto non può ridursi alla tuttologia, poiché siamo esseri complessi che abitiamo e interagiamo con diverse realtà e livelli contemporaneamente. L’olismo nasce dall’interazione tra scienza e spirito, materia ed energia, e non può essere separato.

Proprio per questo, i grandi precursori di questa disciplina sono i nostri antenati cinesi e indiani, che con la loro medicina integrata ci hanno tramandato metodi e conoscenze straordinarie, ancora oggi fondamentali per guarire corpo e anima. La medicina ha fatto notevoli progressi, sia nel suo approccio organico che psicologico, scoprendo che questi due aspetti non sono mai stati separati, ma che, anzi, necessitano di un’unione su più fronti.

Per questo motivo, oggi possiamo apprezzare il lavoro di grandi studiosi come C.G. Jung, S. Freud, R. Assagioli e molti altri, che hanno approfondito la conoscenza del nostro inconscio per comprendere come il mistero faccia parte di noi, guidandoci e nascondendo gran parte delle informazioni che ci orientano, definendole come ombra o inconscio.

L’astrologia non è mai stata così psicologica. Lo stesso Carl Jung era un astrologo che investigava gli archetipi e i principi primi come parti di noi e come strumento per esplorare l’anima. L’astrologia, infatti, è anche al servizio della medicina, esplorando la salute psicologica e fisica attraverso le energie che si combinano dentro di noi, manifestandosi in forme ed espressioni uniche in ognuno di noi. Dobbiamo però stare attenti, poiché il nostro mistero diventa un nemico ogni volta che cerchiamo di rinchiuderlo, definirlo o limitarlo all’interno di etichette e contenitori che ne spengono la bellezza e il potenziale. Ecco perché amo l’archetipo di Lilith, la luna nera.

Il punto nero, il mondo oscuro e sotterraneo di tutto ciò che viene rifiutato, ma anche di ciò che non viene visto, di tutto ciò che viene giudicato ed escluso. Lilith è il simbolo di ciò che non vorremmo vedere, di ciò che è scomodo perché esce dai modelli accettati, facendoci sentire diversi, soli, cattivi. Ma proprio qui si nasconde un potenziale enorme, e nel lavoro personale diventa fondamentale investigare ciò che facciamo fatica a riconoscere in noi stessi anche perché ci fa cambiare strada, facendoci uscire dal conosciuto e comodo mondo automatico.

Le memorie del tempo sono scritte nel nostro DNA, che risponde a delle molecole esterne chiamate epigeni. Queste informazioni provengono dall’ambiente e dalla famiglia. La famiglia risale a migliaia di generazioni prima di noi, a coloro che hanno tramandato e ripetuto comportamenti e modelli. Ecco perché, per sopravvivere, il sangue informato ha dovuto costruire muri, creare segreti ed esclusioni per non sentire tutto quel dolore da cui spesso fuggiamo, perché fa male. Se cercassimo il colpevole di tutto ciò che oggi stiamo ripetendo in automatico, lo troveremmo perduto nel tempo e nella storia, poiché, in uno stato di evoluzione di base, noi ripetiamo ciò che i nostri genitori ci mostrano: concetti, modelli, comportamenti, relazioni, senso del valore, dell’amore, della vita, del lavoro, ecc. Finché non mettiamo in discussione tutto questo e iniziamo a cercare chi siamo veramente, e negli ultimi anni sempre più persone se lo stanno chiedendo. I disordini del sistema familiare sono, quindi, ereditati come informazioni, e queste sono plastiche, ovvero cambiabili. Posso liberare traumi familiari attraverso di me, elaborando il dolore non ascoltato, accettando ciò che è stato e ciò che sento. Attraverso il mio sentire, libero tutti.

Lilith rappresenta ciò che rifiutiamo e le esclusioni ripetute mentre il sistema cercava la compensazione e l’ordine, così come la vita, tende all’ordine attraverso il caos, di cui il dolore ne è parte. Ciò che rifiutiamo ed escludiamo separa e allontana. Come lo guarisco? Accettando di sentire ciò che è stato rimosso, accettando di vedere dietro le apparenze, accettando il mio dolore e quello degli altri come parte della vita, senza evitarlo e senza esagerarlo. Così facendo, il dolore diventa una trasformazione alchemica, diventa verità, maturità, autenticità e ci permette di recuperare parti di noi che non credevamo nemmeno esistessero, parti che ci rendono talentuosi, unici e irripetibili.

Il punto di liberazione, quindi, è includere ciò che è stato dimenticato o rimosso. Come ci insegnano, anche la malattia e il sintomo diventa una rimozione, una voce che dal profondo chiede un cambiamento, una parte di noi che vuole essere amata, a cui nessuno ha mai detto: “Ti amo!”

La scomodità è parte integrante del percorso di crescita personale, ma anche della guarigione psicologica, emotiva e fisica. Il cambiamento è scomodo perché ti chiede di spostarti da dove sei abituato a stare, per creare una nuova realtà che sia migliore per te, più connessa al tuo benessere. Lilith non è mai stata cattiva, ma ricordiamoci… tutto ciò che giudichiamo lo stiamo escludendo. Ecco perché il giudizio è così diffuso. Lilith è un DIAMANTE, un diamante nascosto, e sappiamo bene che la selva oscura è l’unico passaggio possibile per evolverci, per liberarci, per conquistare la nostra salute e il nostro benessere.

Allora, ti chiedo e ti invito a provare, a fare esperienza di qualcosa che forse ti è sconosciuto. Nessuno ce lo insegna, ma siediti con te stesso e ama le tue parti. Ama chi è venuto prima di te. Permettiti di entrare nella selva e scoprire che le ombre che pensavi facessero paura, in realtà, hai il potere di sostenerle, di guardarle in faccia e lasciarti modellare da ciò che ti offrono. Esplora questo sentire che spesso rifuggiamo. Non è pericoloso, è la nostra chiave di liberazione, ma solo se includiamo, ascoltiamo e guardiamo. Il bambino che vive dentro di noi ha paura, ma oggi ha un adulto di fianco che può imparare a stare con lui, senza lasciarlo solo. Lilith, allora, diventa nostra alleata e ci dirà, scomodamente, quando non siamo sulla nostra strada. Se sapremo ascoltare e fidarci, vedremo che i miracoli possono accadere e la nostra vita diventerà piena e soddisfacente in tutte le aree su cui siamo disposti a lavorare. L’inconscio è un mondo sotterraneo che ha il suo linguaggio e il suo modo di agire. Nasconde le memorie di dolore, ma anche i nostri talenti e le nostre capacità. Se siamo disposti a vedere, saremo liberi di manifestare ogni parte di noi, ogni desiderio, ogni cosa che vorremmo creare nella nostra vita.

Francesca Ollin Vannini

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