Ci sono storie che risvegliano in ognuno di noi una memoria condivisa tra uomini e donne, che ci fa comprendere quali siano le eredità del passato che continuano a influenzare il nostro presente e il modo in cui viviamo. Il racconto di Lilith, la prima donna di Adamo ritorna, oggi, a farsi sentire davanti a una situazione dove le relazioni tra il maschile e il femminile chiedono di essere guarite.
Lilith è la ribelle che ha rifiutato la sottomissione del potere maschile che ha usato il controllo (quindi un maschile non in equlibrio), colei che ha lasciato il Paradiso pur di non perdere la sua libertà e la sua essenza, neanche davanti a Dio. Colei che è stata ripudiata e demonizzata per ciò che aveva fatto, la strega eretica per eccellenza.
Così Dio creò Eva da una costola di Adamo… colei che sarebbe stata sottomessa fin dall’inizio, la Vergine e la Madre che per Adamo rinuncia a una parte di sè. Così la coppia originale si separa e questa separazione continua nel tempo, con la divisone tra maschile e femminile ci sentiamo incompleti, divisi e incompresi gli uni dagli altri.
In astrologia viene raffigurata e riportata come la Luna Nera, quella che sta in ombra rispetto al Sole e non viene illuminata, quella che ci accompagna ciclicamente ogni mese e che si contrappone alla Luna Bianca.
Questo mito ritorna spiegando cosa manca, oggi, per ritrovare l’interezza delle parti dentro ognuno di noi e di conseguenza, anche fuori. Il tema delle polarità diventa una porta a un Mondo di sensi di separazione che influenza ognuno di noi e che porta sofferenza non solo con noi stessi, ma anche nei rapporti di coppia, nella comprensione dell’altro, nella condivisione.
Oggi è importante far riaffiorare quel femminile che Lilith rappresenta e che per secoli è stato rifiutato e aggredito ed è entrato a far parte dell’ombra collettiva. Una parte di tutti noi che va accolta e riequilibrata, altrimenti sarà vissuta nella paura perché porta alla perdita di controllo; questa è la porta di entrata al Mondo magico, esoterico, intuitivo, sensibile dove tutto è possibile, dove si trascende la psiche razionale e si entra nelle infinite possibilità di esistenza.
Lilith vuole ricongiungersi a Eva, poichè la loro separazione crea una divisione dentro ogni donna. Loro rappresentano i diversi aspetti del femminile, le polarità che vivono dentro ogni donna ciclica e che permettono di riacquisire l’interezza e trasmetterla anche ad Adamo che vive dell’influenza della femminilità e che risveglia le sue arti magiche. Solo così maschile e femminile si potranno riavvicinare e accogliere di nuovo, nella loro completezza e integrità.
La stessa ferita di rifiuto e separazione che ha sentito la donna è stata vissuta dal maschile come un abbandono e una divisione interiore. Lilith lo ha abbandonato lasciando la casa, il paradiso, in nome della sua libertà. Adamo, come rappresentante del maschile, ha preferito trovare sicurezza e sollievo nel controllo e nel potere, ma non ha ritrovato la sua integrità e neanche la felicità nell’unione, sembra ci sia sembra qualcosa che manca.
Siamo qui per dare voce a questi aspetti dell’essere umano che ci uniscono, che ci appartengono. Il lavoro su ogni singolo permette di sanare il Mondo intero, e l’ombra che si è creata dal rifiuto e dall’abbandono, dalla separazione, ha creato paura e controllo, divisione e sconnessione, nel tempo, sempre più profonda. Fino ad oggi ha agito nell’nconscio, nelle viscere di ogni essere vivente prendendo il controllo ogni volta che ci si indbolisce un attimo. E’ tempo di far luce su questi aspetti, accettandoli senza giudizio senza paura, accogliendoli di nuovo dentro di noi.
Lilith rappresenta questa voce che chiede di essere riconosciuta nella vita e nel Mondo, poiché la sua presenza è guaritrice e ha lo scopo di riportare l’integrità in ogni essere vivente; lei non è un demone ma la nostra parte più potente e nascosta, dove attingere le nostre qualità che ci fanno crescere ed evolvere.
Questa è una grande possibilità di ritrovare quella pace interiore e sicurezza che ci rende la libertà che meritiamo.
Ollin